Gianni Fabbris conclude la sua campagna elettorale

“Una grande assemblea degli agricoltori, dei braccianti e dei consumatori al Sud
subito dopo la scadenza elettorale per raccogliere i frutti di una entusiasmante
campagna elettorale”

foto di F. Martina

Gianni Fabbris ha chiuso la sua campagna elettorale tra Policoro e Potenza traguardando il dopo-europee
2019 e lanciando una precisa proposta, quella di una convention tra tutti i soggetti che in qualche modo
hanno a che vedere con la filiera agro-alimentare e che intendono sottrarsi alla speculazione del falso made
in Italy.
“Quello che ho raccolto nel corso di questa campagna elettorale – ha detto Fabbris nel corso di una
intervista a Radioperlaterra – è stata la ricchezza di una lunga serie di esperienze che si stanno formando
proprio perché il mondo politico e istituzionale sembra ormai essere diventato sordo alle richieste di chi
nella crisi è stato letteralmente triturato. Basta con l’idea di trovarci sempre davanti a scadenza elettorale
in cui costruire libri dei sogni. Terremo insieme tutte le reti con l’obiettivo di tornare a costruire un
rapporto positivo con la politica e la progettualità”.
Fabbris nel corso di venti giorni di campagna elettorale ha incontrato diverse tipologie di aziende e realtà
che operano nell’ambito della filiera agro-alimentare: dai produttori di mozzarelle di bufala del casertano a
coloro che stanno investendo nella canapa, dai pescatori calabresi ai migranti di Casa Sankara, braccianti
nella raccolta dell’ortofrutta, all’esperienza di “Genuino clandestino” (consumatori organizzati) in provincia
di Chieti. Fabbris si è anche occupato di ambiente andando davanti ai cancelli dell’Eni di Viggiano e
sottolineando la necessità di riconvertire la produzione di energia in armonia con l’ambiente e l’agricoltura.
Infine, Fabbris ha avanzato a Bruxelles la richiesta di una commissione d’inchiesta sul “lato oscuro
dell’agricoltura in Italia”, ovvero sulla condizione dei migranti che transitano nei ghetti. “Non si capisce
come nelle campagne della raccolta dell’ortofrutta che rappresentano una fase produttiva assolutamente
prevedibile non sia possibile regolare gli spostamenti dei migranti ed accoglierli con servizi e disponibilità
minime”.

Per ascoltare l’audio delle ultime dichiarazioni di Fabbris:

https://www.spreaker.com/user/radio-perlaterra/fabbris-4f

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